Ho incontrato Lorenza il mio primissimo giorno alla Scala, quando presentai Les dialogues des Carmélites. Da quel momento ho fatto con lei ogni produzione fino a Giulio Cesare in Egitto nel 2019. Ricordare Lorenza per me significa ricordare il modo in cui gestiva il lavoro: era completamente coinvolta in ogni aspetto della produzione. La sua opinione era sempre puntuale ed efficace perché sapeva supportare un regista nella fase più delicata, quella della creazione, in cui si è ancora indecisi su questo o quell’aspetto. Lorenza amava questo teatro [La Scala] e sono sicuro che abbia dato lo stesso tipo di aiuto a tutti i registi che sono passati qui. Avevo l’abitudine di scherzare quando la presentavo ai miei nuovi assistenti. Dicevo: “Questa è la persona che regge davvero la Scala”. E lei rideva sempre. Un aspetto che mi ha molto colpito è il modo in cui è riuscito a formare i suoi giovani assistenti e collaboratori, che ha saputo incoraggiare affidando loro sempre molte responsabilità. Mi sono spesso chiesto cosa sarebbe successo alla Scala quando Lorenza fosse andata in pensione, non immaginando la terribile tragedia che c’è stata: la vita è davvero imprevedibile. Ma trovo che sia fantastico il modo in cui la sua famiglia scaligera ha reagito, portando avanti i suoi insegnamenti.
I met Lorenza on my very first day at La Scala, when I presented our production of Dialogues des Carmélites. From that moment I worked on every production I did in the theatre with her until Giulio Cesare in Egitto in 2019. Remembering Lorenza for me means remembering the way she managed her work: she was completely involved in every aspect of the production. Her opinion was always to the point and effective because she knew how to support a director in the most delicate phase, that of creation, in which you are still undecided about this or that aspect. Lorenza loved this theatre [La Scala] and I’m sure she gave the same kind of help to all the directors who passed through here. I used to joke when I introduced her to my new assistants. I would say: “This is the person who really runs La Scala”. And she would laugh. One aspect that struck me very much was the way in which she was able to train her young assistants and collaborators, whom she would encourage by entrusting them with multiple responsibilities. I often wondered what would happen at La Scala when Lorenza retired, not imagining the terrible tragedy the actually took place: life is completely unpredictable. But I find it fantastic the way her La Scala family reacted, carrying on her teachings…